La matematica della “frase” coreografica, la sua collocazione all’interno di un sistema, la sua riproducibilità nel tempo e le conseguenze che essa produce sono il punto di partenza di questo lavoro.
Dalla grammatica alla geografia, l’informazione viaggia per creare un impatto linguistico nello spazio, in un continuo desiderio di scambio, per far vivere la danza come una condizione ambientale, esplorativa.
Che cosa rende abitabile un luogo? L’architettura che lo contiene o la dinamica dei suoi attraversamenti?
Un corpo che danza lo fa veramente quando permette ad un’altra danza di esistergli accanto. Così costruiamo un paesaggio, così traslochiamo nei quartieri alti.
“Michele Di Stefano, uno dei più raffinati creatori italiani. (…) “Upper East Side” è un omaggio alla bravura dei nove interpreti. Splendidi in questa prova matura di scrittura coreografica.” Sergio Trombetta
Prossime date
Coreografia
Michele Di Stefano
Musica
Lorenzo Bianchi Hoesch
Luci
Carlo Cerri
Prima rappresentazione
Reggio Emilia, Festival Aperto, Teatro Cavallerizza, 22 ottobre 2014
Durata 23’ – Per 9 danzatori