MICRODANZA DI ROBERTO TEDESCO

Turn the Tide on Plastic. È questo il nome della barca da regata che durante la Volvo Ocean Race ha raccolto importantissimi dati sull’inquinamento dell’Oceano da microplastiche, scoprendo che sono molto più diffuse di quanto si pensi. Un recente studio condotto dall’Università di Newcastle ha calcolato per la prima volta che la quantità di plastiche che ingeriamo è pari a una carta di credito a settimana. Le isole di plastica scoperte finora nel mondo sono sette.

Discariche fluttuanti, accumuli di ogni forma e colore. L’emergenza è molto più critica di quanto viene percepito dalle masse.

Da qui l’idea di tramutare il caos in una libreria immacolata, con file ordinate di bottiglie, il bianco asettico, confacente a quello stato di trance nel quale ci siamo calati da soli. Un ornamento dunque al posto di un orrore. Ma occorre riscuotersi. L’inversione di tendenza si sta rivelando indispensabile.

Turn the Tide

Coreografia, set e costumi ROBERTO TEDESCO
Musica BOWLAND
Danzatori SERENA VINZIO, MATTEO FIORANI

Una produzione FONDAZIONE NAZIONALE DELLA DANZA/ATERBALLETTO
coproduzione FONDAZIONE PALAZZO MAGNANI
nell’ambito di AN IDEAL CITY, progetto di arte pubblica in partnership con LES HALLES DE SCHAERBEEK – BRUXELLES e GREEK NATIONAL OPERA – ATENE, cofinanziato dal programma CREATIVE EUROPE dell’Unione Europea

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