MICRODANZA DI DIEGO TORTELLI
MERIDIANA è un gioco tra scienza e natura, tra umano e divino, tra terreno e onirico, tra suono elettronico e parola parlata, tra simmetria e asimmetria dei corpi di due danzatrici.
MERIDIANA è una creazione per 2 danzatrici (una danzatrice ‘abile’ e una danzatrice disabile), due donne accompagnate dal suono della scrittrice e compositrice elettronica finlandese AGF (Antye Greie), il cui lavoro esplora la parola parlata in combinazione con la musica elettronica per creare atmosfere a tratti sia estranianti che intime; il suono trasforma così il luogo della performance in un’immersione fantascientifica, in un viaggio verso un luogo estraneo mantenendo però il suono della voce umana come memoria di qualcosa che fu, di qualcosa che in passato è già stato abitato dalla voce stessa.
In MERIDIANA il pavimento specchiato permette di creare l’illusione di essere sospesi nel mezzo di uno spazio in cui il soffitto dorato della stanza si riflette sul pavimento, avvolgendo lo spettatore in una “gabbia dorata”. Una gabbia abitata da due creature, straordinarie per la loro struggente bellezza imperfetta tanto naturale quanto onirica; perché proprio nel mezzo della perdizione di uno spazio riflesso si trova la natura delle cose.
Immagino tutte le scaffalature della Farmacia storica del complesso di Sant’Agostino di Modena ricoperte da piante in bianco e nero (come se fossero filtrate da una luce artificiale), una sorta di giardino verticale illuminato da micro-installazioni di luci circolari che richiamino un luogo sacro.
Una danza spezzata racconta la tragedia e l’innovazione costante del corpo; una danza che non aspetta il tempo che scorre ma che lo plasma a suo compiacimento velocizzando e rallentando le ore; una danza caratterizzata da movimenti più rigidi e geometrici, che incorpora contorsioni degli arti e controllo delle braccia per creare forme geometriche le quali a loro volta rivelano progressivamente la destrezza, la bellezza, la distorsione e la memoria del corpo stesso.
Diego Tortelli