Antitesi racchiude la volontà del coreografo di mettere in gioco i contrari: locale e globale, lento e veloce, maschile e femminile, astratto e concreto; si nutre di antico e di attuale, nello spirito del “tutto presente in tempo reale” che distingue le nostre vite in questo millennio denso, veloce, pronto a rompere tutti gli schemi, senza mai rinunciare però al passato.
Barocca e contemporanea, la musica italiana scelta dal coreografo lega tra loro compositori connessi emozionalmente, superando le barriere tra la classicità e la contemporaneità, nella condivisione sottotraccia di un DNA che si fa avvertire come peculiare del nostro paese. In Antitesi Giovan Battista Pergolesi, Domenico Scarlatti, Giuseppe Tartini convivono/collidono con Giacinto Scelsi e Fausto Romitelli offrendo alla danza un oceano di brani in cui i ballerini sono immersi e fluttuano lanciandosi nello spazio tra aggressività e dolcezza, liberi di muoversi al ritmo del respiro nel dispiegarsi organico ma non quotidiano, denso e trasparente insieme, dell’azione.
“La musica barocca è solida e lirica, sensuale e misteriosa” dice il coreografo “ma il mio desiderio è che la musica mi lasci libero; e in questo caso cerco di non usare diversamente quella barocca e quella contemporanea; hanno lo stesso respiro e lo stesso ritmo; sembrano diverse, ma è solo per via del colore sonoro; non illustro la musica, non appoggio la danza sulle battute forti, non coreografo ‘sulla’ musica, ma ‘nella’ musica”, usando sia i piani d’appoggio orizzontali sul pavimento sia le spirali aeree in verticale”.
“Ho costruito il pezzo” afferma Foniadakis “combattendo tra ricerca della bellezza del passato, come nostalgia, e realtà di oggi, agitata, dinamica, incerta, violenta.”
Elisa Guzzo Vaccarino