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BEAST WITHOUT BEAUTY – PROVA APERTA

Beast Without Beauty – Carlo Massari – ph. Davide Colagiacomo

 

PROVA APERTA

 

Il giovane coreografo Carlo Massari si ispira al teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e al suo Giorni felici per raccontare la trappola della condizione esistenziale. In scena un autentico tuffo nel non-sense, un irriverente, cinico studio sugli archetipi della miseria umana, sull’inespressività, sulla spregevole crudeltà nelle relazioni interpersonali. Volti pallidi, figure esangui, disumanizzate e stremate che si affrontano in un algido duello; in palio c’è l’affermazione di un ruolo, un’identità, una posizione sociale, senza esclusione di colpi.

 

 

Creazione originale Carlo Massari

Produzione C&C Company

Con Carlo Massari, Emanuele Rosa, Giuseppina Randi

Disegno audio e luci Francesco Massari

Consulenza abiti di scena Gabriella Strangolini

Acconciature Bruna Toneatto

In co-produzione Festival “Danza in Rete” Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza

Con il sostegno di Festival Oriente Occidente/CID Centro Internazionale della Danza, CSC/OperaEstate, Piemonte dal vivo, ARTEVEN, Komm-tanz Compagnia Abbondanza/ Bertoni, h(abita)t – Rete di Spazi per la Danza/Leggere Strutture Art Factory, Comune di San Lazzaro di Savena “Protagonismo e Creatività”

Con il supporto di Residenza I.DRA. e Teatri di Vita nell’ambito del “Progetto CURA 2018”

Con il sostegno del programma MOVIN’UP SPETTACOLO – PERFORMING ARTS sessione unica 2018/2019 a cura di MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI – Direzione Generale Spettacolo (MiBAC – DG S) e Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani (GAI) insieme con Associazione Giovani Artisti dell’Emilia-Romagna (GA/ER ) Con il sostegno MiBACT e SIAE “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”

L’ennesimo sguardo: fermo, freddo, gelido, impietoso sulla società.

Un irriverente, cinico studio sugli archetipi della miseria umana, sull’inespressività, sulla spregevole crudeltà nelle relazioni interpersonali. Perdenti in un rapporto di superficiale relazione, si affrontano in un algido duello; in palio l’affermazione di un ruolo, un’identità, una posizione sociale, la sopravvivenza. Non esistono regole, tutto è consentito: ci si presta ad essere prede, vittime designate dell’altro, ne siamo coscienti, attendiamo solo che succeda, e a nostra volta siamo pronti ad avventarci, offendere, fendere, stritolare, sbranare, a finirlo impietosamente, ma senza sporcarci le mani.

Un aristocratico gioco perverso di corteggiamenti a doppio fine, di soprusi; una violenza nascosta, taciuta, color pastello, che porta irrimediabilmente al massacro, all’estinzione; non ci saranno vincitori, ma solo vinti. Di tanto agitarsi non succede nulla… E allora implodiamo incapaci di rialzarci, ci abbandoniamo ma facendo attenzione a non rovinare la messa in piega, sbavare il trucco, sgualcire il tailleur, a non perdere in dignità per non subire atti di cannibalismo, essere divorati dagli altri, dal vuoto, dai nostri vuoti, dal silenzio sordo. Un tentativo di raccontare fisicamente il male di vivere, la paralysis Beckettiana: un uomo illanguidito, disperato fino a divenire insensibile, ormai incapace di prendere in mano la sua vita e sottrarla alla miseria nella quale si è impaludata. Una commedia dell’assurdo (nella quale l’assurdo, nostro malgrado lo subiamo) dal sapore esistenzialista e post-esistenzialista del teatro di Beckett perfettamente esplicato nel suo “Giorni Felici”.

Un autentico tuffo nel non-sense, un’ironia nera contrappunto al pallore emaciato dei volti, una fascinazione nell’assurdità delle scene, nell’estraniamento dalla partecipazione umana alle azioni, ai fatti; figure esangui, prive d’energia, estenuate e disumanizzate, come alla fine di una lunga guerra, che sanno non essere servita a nulla se non a farsi e fare inutilmente del male, a divenire cinici e opportunisti difronte alla morte fino a contraddirsi e tradire i propri compagni di giochi.

 

 

Beast Without Beauty – Carlo Massari – ph. Giulia Marangoni

Carlo Massari è un performer, coreografo e creatore transdisciplinare attivo nella scena contemporanea Italiana ed internazionale. Da sempre impegnato nella ricerca di nuovi linguaggi performativi, approfondisce l’ibridazione e commistione tra le diverse discipline artistiche, definendo nella forma “anfibia” un suo tratto distintivo chiaro e riconoscibile.

L’eclettico percorso formativo e professionale è caratterizzato da esperienze che alternano la prosa al teatro musicale, fino ad approdare alla danza e al teatro fisico. Tra i suoi Maestri si annoverano: Malou Airaudo, Michela Lucenti, Sonia Schoonejans, Theatre de l’Ange Fou, ATER Balletto, Lucio Dalla, Csaba Antal, Walter Le Moli, Claudio Longhi, Pietro Luigi Floridia.

Negli anni collabora come interprete per: Biennale di Venezia, Barbara Nativi, Marco Baliani, Teatro dell’Argine, TeatroDue, Cie.Balletto Civile, Cie.Abbondanza-Bertoni, Cie.della Rancia, Cie.Petri Dish.

Nel 2011 è co-fondatore di C&C Company, Compagnia di ricerca e produzione nell’ambito del teatro-danza (riconosciuta MIC), per la quale è Direttore Artistico e ne firma le pluripremiate Creazioni: Maria Addolorata (HiverOclytes – Avignone, International Choreographic Competition – Hannover, Tanzpreize – Berna), Tristissimo (Premio Roma Danza, Les Lendemains qui Dansent – Arques), Beast without Beauty (ActFestival – Bilbao), Les Miserables (NID Platform), Right.

Nel 2020 è assegnatario del riconoscimento CollaborActionXL della Rete AnticorpiXL e diviene Artista Associato del Festival Oriente Occidente.

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Intero: 3 euro
Under 6: omaggio

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