È pericoloso non sporgersi è un’opera fruibile soltanto con i visori di realtà virtuale, che permette allo spettatore non solo una visione ravvicinata, ma anche l’impressione di coabitare con l’interprete nello spazio scenico, vissuto a 360°.
Di grande interesse l’ambientazione che è stata scelta: si tratta di alcune sale del Museo di Storia della Psichiatria, ospitato a Reggio Emilia nel Padiglione Lombroso, uno degli edifici simbolo del complesso manicomiale del San Lazzaro.
Coreografia e regia sono di Francesca Lattuada, visionaria artista attiva in Francia.
L’idea della coreografa parte naturalmente dalla memoria storica della quale è impregnato il Padiglione Lombroso e si appoggia sulla capacità di determinati corpi di forzare, quasi distorcere, la percezione del reale. Interprete è Lise Pauton, straordinaria contorsionista. Le sue metamorfosi sono incessanti e portano allo sfumare della temporalità ordinaria, alla perdita delle nozioni più concrete di spazialità (alto-basso, grande-piccolo, visibile-invisibile…).
Lo spettatore vive un’immersione in un mondo in cui tutti i riferimenti abituali sono svaniti. Un po’ come poteva accadere agli ospiti del Padiglione Lombroso.
L’opera è creata in occasione del cartellone Identità inquieta, un grande lavoro corale della città di Reggio Emilia che coinvolge istituzioni e organizzazioni della vita sociale, educativa e culturale, con l’intento di offrire un ricco e variegato calendario di eventi culturali per mostrare visioni sulle infinite sfumature dell’identità.
È pericoloso non sporgersi è all’interno del progetto Virtual Dance for Real People.