Da 30 anni Roberto Zappalà corre e racconta un sud vivo e vibrante «con tenacia, lucidità, visione e continua voglia di andare avanti, di perfezionare la sua poetica, di dare una casa alle sue idee di danza, naturalmente umanista e filosofica» (delteatro.it). Alcune caratteristiche delle sue creazioni: il personale racconto della sua terra, la Sicilia, un rigoroso lavoro sul suo linguaggio coreografico denominato MoDem, e la ricerca sulla fragilità dei corpi, il tutto caratterizzato da un’intensa linea poetica e da un profondo dialogo con l’“umano”.
Nel 1990 il coreografo fonda la Compagnia Zappalà Danza, per la quale realizza oltre 80 creazioni, ospitate nei diversi continenti da teatri e festival di rilievo internazionale. Ha anche collaborato con altre compagnie quali Balletto di Toscana, Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, Norrdans, ArtEZ Arnhem, Goteborg Ballet, Theater am Gaertnerplatz di Monaco e altri. Nel 2011 realizza le coreografie della cerimonia di apertura dei Mondiali di Scherma, nel 2016 cura il progetto Parata Urbana per il Festival Torinodanza e per il Défilée della Biennale di Lione. Ha collaborato con registi d’opera quali Federico Tiezzi, Daniele Abbado e Giorgio Barberio Corsetti e con artisti del panorama internazionale tra cui Giovanni Sollima, Paolo Fresu, Fabio Vacchi, Vincenzo Pirrotta, Alfio Antico, Puccio Castrogiovanni, Gianluigi Trovesi. Con Christian Graupner (Humatic, Berlino) ha realizzato l’installazione audio-video interattiva MindBox, secondo premio al Guthman Musical Instrument Competition (Atlanta/USA 2011). La Malcor D’ ha di recente pubblicato il suo libro Omnia Corpora sulla metodologia del suo lavoro.
Zappalà è anche responsabile del recupero e ideazione di Scenario Pubblico a Catania, aperto nel 2002, raro esempio in Italia di centro coreografico europeo, oggi uno dei quattro Centri Nazionali di Produzione della Danza riconosciuti dal MIBACT nel 2015.
Tra i premi ricevuti, il Premio Danza&Danza per le sue creazioni A.semu tutti devoti tutti? (2009) e LA NONA (2015), nel 2013 riceve il Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro.
Per Aterballetto crea, all’interno di MicroDanze, Carne da eroe 2.0 (2021).