Stabat Mater work in progress

Da Cuba a Reggio Emilia

In un tempo in cui siamo costretti a pensare all’imminente presente, noi della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto stiamo mettendo le basi per nuovi orizzonti, nuove produzioni, un nuovo futuro.

In un periodo in cui è quasi impossibile uscire dalla propria città noi siamo riusciti a realizzare qualcosa di incredibile. Direttamente dalla calda e colorata Cuba, tra burocrazia ed emergenza Covid, a inizio febbraio il coreografo Norge Cedeño Raffo è entrato negli spazi della nostra Fonderia per creare Stabat Mater, una nuova produzione per tre danzatori, tre cantanti e tre musicisti.

Nella precedente news abbiamo un po’ conosciuto questo giovane artista cubano, che ci ha trasmesso le sue impressioni dei primi giorni di creazione con i danzatori della compagnia.

Ma la domanda sorge spontanea: come siamo venuti in contatto con Norge? Perché abbiamo voluto affidare a un giovane coreografo cubano questa nuova produzione, coprogettata insieme alla Fondazione Arturo Toscanini?

Il direttore generale Gigi Cristoforetti e la direttrice di compagnia Sveva Berti ce lo raccontano in questo video: una scommessa artistica con cui la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, da un lato, presenta al panorama italiano e internazionale un artista sostanzialmente sconosciuto in Europa; dall’altro lato, si confronta per la prima volta con l’universo coreografico cubano.

Uno spazio visionario

La coreografia è sullo Stabat Mater di Arvo Pärt. Il numero 3 è uno dei cardini compositivi di questo brano musicale, che ha guidato anche verso la scelta di coinvolgere nella coreografia 3 danzatori.
In scena si incontrano 3 corpi (Saul Daniele Ardillo, Martina Forioso, Serena Vinzio), 3 voci (soprano, contralto, tenore), 3 strumenti (violino, viola, violoncello), che dialogano insieme mettendo in risalto la bellezza del brano e la sapienza costruttiva melodica.

Tale incontro tra danzatori, musicisti e cantanti diventa convivenza nello stesso spazio scenico, magico apparire e scomparire di ciascuna delle diverse componenti interpretative. Per questo il concept spaziale, oltre al disegno luci, è stato affidato a Fabiana Piccioli, artista attiva in tutta Europa con grandi produzioni operistiche e coreografiche, nonché lighting designer del nostro Don Juan firmato da Johan Inger.

A lei è affidata la suggestione visiva, basata sull’uso di speciali tappeti danza dipinti, capaci di riprendere e trasformare l’effetto delle luci, e sul riutilizzo di materiale di scarto in un’ottica di upcycling.

In questo video Fabiana ci regala le suggestioni che hanno ispirato il suo concept scenico.

Un docufilm con RAI5

Questa nuova creazione è un’avventura curiosa e coraggiosa per molti aspetti, non solo dal punto di vista coreografico e musicale. Scambi a più direzioni di percorsi di linguaggi teatrali diversi, e una ricerca di punti di contatto tra la cultura europea e la cultura cubana.
Elementi d’ispirazione che hanno stimolato Rai5 per la realizzazione di un docufilm per raccontare da vicino l’esperienza artistica e umana di un giovane talentuoso coreografo, per la prima volta in Italia, e mostrare il processo creativo di una nuova produzione ambiziosa e insolita, nella cornice del Teatro Asioli di Correggio, piccolo teatro all’italiana immerso nella Pianura Padana, tra i più affascinanti e suggestivi.

Le riprese del docufilm, sotto la regia di Alessandro D’Onghia, sono iniziate il 29 gennaio 2021 (primo giorno di lavoro del coreografo con i tre danzatori) e sono finite il 6 marzo 2021 al Teatro Asioli di Correggio. La messa in onda su Rai5 del docufilm è prevista per la primavera 2021.

Un docufilm che per la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto è un ulteriore passo verso la realizzazione di opere in cui tutti i linguaggi si fondono armoniosamente, e tutti i pubblici possono riconoscersi.

MEDIA PARTNER DEL DOCUFILM

Stabat Mater è un lavoro di ricerca, coprogettazione e coproduzione che la Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e la Fondazione Arturo Toscanini condividono insieme. Compagni di coproduzione anche la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e il Festspiele Ludwigshafen. Per le riprese del docufilm al Teatro Asioli di Correggio sono stati coivolti tre musicisti e tre cantanti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Achille Peri – Claudio Merulo” di Reggio Emilia, guidati dal Maestro Marco Fiorini. Per la prima mondiale a Ludwigshafen nella stagione 2022/2023 musicisti e cantanti saranno della Fondazione Arturo Toscanini.

In attesa del docufilm su Rai5 ecco il work in progress del nostro Stabat Mater:

Published On: 19 Marzo 2021