I due coreografi affermati Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane, ciascuno con una cifra precisa, affrontano in una creazione per la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto alcuni temi di straordinario interesse, e non solo artistico. Le trasformazioni del corpo con l’età, i concetti stessi di bellezza e virtuosismo, l’autorappresentazione da parte di ciascuno di noi della propria età.
L’invecchiamento non è un problema per l’attore, lo scrittore o per l’artista visivo: al contrario, spesso vediamo arricchirsi le tavolozze espressive.
Ma nella danza, che è linguaggio artistico e universale, saremo forse ancorati (e limitati) dalla stessa concezione di performatività dello sport?
Interpreti (danzatori e non danzatori) “senior”: ecco il cuore artistico di un ampio progetto che affronta un tema partendo dal punto di vista della danza. Alla proposta di creare oltre confini certi, i due coreografi hanno risposto con la generosità, la curiosità e l’energia intellettuale che è loro propria. Diversamente da altre importanti esperienze, che hanno voluto prolungare la carriera a nuclei di danzatori, in questo progetto l’obiettivo è poetico, e cristallizza domande davvero universali. Quella centrale ci viene suggerita proprio da Preljocaj: qual è l’età di un corpo?
Lo spettacolo rappresenta una coproduzione internazionale, e si apre alla dimensione della ricerca, dei laboratori e degli incontri dedicati al tema, grazie al partner scientifico che ci accompagna: la Fondazione Ravasi Garzanti di Milano.