Aterballetto continua il suo tour e arriva a Terrassa, in Catalogna.
La serata si apre con il viscerale Secus, creazione dell’israeliano Ohad Naharin dalla trascinante colonna sonora. A seguire “O”, il piccolo capolavoro di Philippe Kratz, ipnotico passo a due dal ritmo inarrestabile. Tutti i 16 danzatori della compagnia chiudono la serata con Shoot me, nuova creazione di Diego Tortelli sulle musiche del gruppo rock Spiritualized, una coreografia astratta ma tesissima e carica di energia.
Secus è una creazione di Ohad Naharin che vanta un collage musicale che si estende dagli insoliti stili elettronici di AGF alle seducenti melodie indiane di Kaho Naa Pyar Hai alle armonie risonanti dei Beach Boys. Questo mix avventurosamente eclettico funge da sfondo adatto per la coreografia audacemente stravagante. Si compone sotto i nostri occhi increduli un alfabeto umano fatto di corse, assoli, gesti tersi e puliti, duetti interrotti, che, attraverso calci precisi e improvvisi, sinuose disarticolazioni delle anche, torsi che si piegano in tutte le direzioni come gomma da plasmare, esprime emozioni e sentimenti puri senza diventare sentimentale. Gioia, vulnerabilità, paura, innocenza, confusione e rabbia tessono una tela armonica e dinamica che oscilla fra delicatezza ed esagerazione.
L’idea alla base di “O” è l’eternità e come raggiungerla è l’obiettivo finale dell’umanità. Come per esempio nell’estate del 2017 a Hong Kong, quando per la prima volta due robot umanoidi hanno interagito l’un con l’altro. È diventato chiaro a tutti che un futuro, in cui l’intera conoscenza umana viene trasmessa da materiale inorganico comunicante, è a portata di mano.
“O” può essere visto come due esseri umani o due robot che celebrano questo avvenimento in uno stato di trascendenza e realizzazione emotiva, in cui entrambi si muovono insieme al ritmo infinito dei loro cuori inarrestabili.
Oppure, come il computer dell’astronave Hal nel film di Stanley Kubrick “2001: Odissea nello spazio” quando dice in modo illusorio: “So di aver preso alcune decisioni molto scarse di recente, ma posso darti la mia completa assicurazione che il mio lavoro tornerà alla normalità. Ho ancora il massimo entusiasmo e fiducia nella missione. E voglio aiutarti.”
SHOOT ME è una nuova creazione per tutta la compagnia accompagnata dalle musiche degli Spiritualized, gruppo rock inglese formatosi nel 1990, e da alcune registrazioni di poesie declamate dal cantante Jim Morrison che ci parlano di libertà.
Il lavoro nella sua costruzione si ispira al concept di “concerto-balletto” rivisitato in chiave contemporanea dove musica e danza si accompagnano in una composizione priva di narrazione, ma che grazie alla forza della musica, a volte aggressiva e altre volte poetica ci guida per creare immaginari aperti e a provare emozioni.
Parte fondamentale di SHOOT ME è la forza di un gruppo guidato da voci singole, il desiderio di un corpo che vuole essere osservato e un corpo che vuole farsi sentire, che vuole trasmettere.
Il lavoro si ispira a immagini di manifestazioni, pride, catwalks, tutto ciò che ci unisce in un gruppo che allo stesso tempo ci permette di non perdere la nostra voce. L’opposto esatto di una parata militare o di un partito politico. Parliamo della bellezza del corpo a servizio della comunità come mezzo di intrattenimento, ma anche di riflessione e ricerca.
Il termine “SHOOT ME” infatti viene utilizzato dai videomaker nel momento in cui si riprende con lo sguardo di una telecamera una azione da immortalare. Invece nella cultura pop il termine “SHOOT ME” in slang viene spesso anche indicato come la richiesta di provare delle emozioni dopo un periodo di alessitimia “please, shoot me with some feelings…”
Un lavoro frontale che vuole mettere in un rapporto diretto di scambio i danzatori sulla scena e il pubblico in platea: un gioco di seduzione, di sguardi, di sudore, un assalto ai sensi e un’ode al corpo, al respirare la stessa aria, sudore, lacrime, furia, pride.
SECUS
Coreografia Ohad Naharin
Musica Chari Chari, Kid 606 + Rayon (mix: Stefan Ferry), AGF, Chronomad (Wahed), Fennesz, Kaho Naa Pyar Hai, Seefeel, The Beach Boys
Sound design & editing Ohad Fishof
Costumi Rakefet Levy
Luci Avi Yona Bueno (Bambi)
Assistenti alla coreografia Rachael Osborne, Ian Robinson
Creazione per Batsheva Dance Company (all’interno di Three, 2005)
Durata 30’ – Per 16 danzatori della compagnia
Produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Coproduzione Festival Oriente Occidente (I), Les Halles de Schaerbeek (B), Malraux scène nationale Chambéry Savoie (F)
“O”
Coreografia Philippe Kratz
Musica Mark Pritchard e The Field
Costumi Francesca Messori
Luci Carlo Cerri
Durata 12′ – Per 2 danzatori
Produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Primo premio al 32° Concorso Coreografico di Hannover – giugno 2018
Philippe Kratz è membro di stARTacademy della Bayer Arts & Culture.
SHOOT ME
Coreografia Diego Tortelli
Musica Spiritualized
Costumi Marco De Vincenzo
Luci Roman Fliegel
Durata 30′ – Per 16 danzatori della compagnia
Produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Coproduzione Fondazione I Teatri di Reggio Emilia